Testa o braccia sul pavimento, gambe che si librano leggere verso l’alto. Senza dubbio le inversioni sono tra le posizioni yoga più ammirate. Una di quelle pose che, nelle versioni più avanzate, si crede non si possa mai eseguire, ma che poi, con la costanza e la presa di coscienza del proprio corpo, capita di riuscire a praticare con successo.
Le inversioni sono una posizione regina dello yoga. Praticarle per una manciata di minuti al giorno favorisce il ritorno venoso e aiuta anche a invertire il processo d’invecchiamento . E poi vogliamo mettere l’emozione di vedere il mondo da una prospettiva diversa?
A parte le asana più estreme, come Shirhsasana o Adho Mukha Vrksasana (le verticali sulla testa o sulle mani), si definisce inversione ogni posizione in cui la testa si trova più in basso del cuore, per cui non serve necessariamente lanciarsi in equilibrismi per godere di tanti benefici.
10 benefici delle inversioni
1. Migliorano la circolazione. Nelle inversioni il flusso sanguigno è anch’esso invertito. Il sangue fluisce più facilmente dalle estremità verso il cuore. Ciò consente di drenare i liquidi dai piedi dando una sensazione di benessere a chi soffre di vene varicose o ne è predisposto.
2. Aumentano l’apporto di ossigeno al cervello. La forza di gravità consente di rifornire il cervello con una maggiore quantità di ossigeno e sangue potenziando le sue funzioni, la concentrazione, la memoria e la capacità di di analisi. Inoltre ciò concede un po’ di riposo al cuore, sempre impegnato a pompare sangue verso il cervello.
3. Invertono il processo di invecchiamento. Capovolgendo la direzione della forza di gravità, le inversioni stimolano una sorta di lifting facciale perché i muscoli del viso si “muovono” in un senso che non è quello abituale. Inoltre l’apporto di nutrienti e ossigeno alla pelle produce un effetto smagliante. Lo stesso vale per il cuoio capelluto e per la salute dei capelli. Tanto che c’è chi dice che una pratica costante riduce la comparsa di capelli bianchi.
4. Potenziano il sistema immunitario. Il sistema linfatico gioca un ruolo chiave nel garantire la salute del nostro organismo: la linfa trasporta le tossine e i batteri destinati ad essere eliminati dai linfonodi. Visto che a farla muovere sono la contrazione dei muscoli e la forza di gravità, stare a testa in giù le permette di viaggiare più facilmente verso l’apparato respiratorio dove risiede la maggior parte delle tossine.
5. Danno una carica di energia. Quando si ha un momento di calo delle energie durante la giornata, praticare le inversioni può risultare la carta vincente. Le versioni più sfidanti, come Shirshasana o Adho Mukha Vrksasana, fanno fluire una maggiore quantità di sangue al cervello agendo da sveglia per tutto il corpo e pure per le funzioni cognitive. Altro che caffè!
6. Oppure rilassano. Le versioni più soft delle inversioni come sarvangasana, la classica candela, o Halasana (l’aratro) aiutano a calmare il sistema nervoso attivando il sistema parasimpatico e producendo un senso di calma ed equilibrio.
7. Migliorano l’autostima. Pensavate che non sareste mai riusciti ad eseguire una posa di inversione e invece ce l’avete fatta? Perfetto: il vostro livello di autostima ha fatto un salto in avanti e sicuramente avrete interiorizzato che non esistono limiti, se non nella vostra mente.
8. Offrono una diversa prospettiva. Guardare il mondo a testa in giù ha un effetto anche sulla nostra psiche: ci fa capire che non esiste un solo modo per vedere la realtà e un solo modo per reagire.
9. Rafforzano gli addominali. Per mantenere una posa di inversione per un periodo di tempo prolungato bisogna attivare i muscoli obliqui e il trasverso. Un bell’esercizio che non si vede, ma c’è.
10. Sono divertenti. E’ un po’ come tornare bambini: provare, cadere, ridere. Anche e soprattutto di se stessi. Le inversioni ci fanno mettere in gioco, senza prenderci troppo sul serio, senza attendersi un risultato. Ci insegnano a lasciare andare.