Chi è nato a contatto con la natura avrà pure una migliore predisposizione a coglierne i ritmi e le vibrazioni. Ma Alfio Sciacca, proveniente da una storica famiglia di vivaisti catanesi, è andato oltre le semplici intuizioni e ha trasformato la passione per la musica, esercitata agli esordi nientedimeno che con il rock’n’roll, in una forma di devozione che ha trovato la sua massima espressione nel suono dei gong. “Non c’è bisogno di affacciarsi dalla finestra per guardare il mondo”, recita un proverbio cinese che Alfio Sciacca cita all’inizio della nostra chiacchierata e lui ha iniziato presto a guardarsi dentro per cercare una risposta alle sue tante domande. Una risposta musicale e vibrazionale, prima di tutto. “Perché vivere nella natura è un vantaggio ma la sintesi è sempre dentro di noi”, riassume.
“Da musicista rock – ci spiega – sono stato sempre alla ricerca del suono che potesse suscitare delle emozioni. Tutti gli strumenti, se coadiuvati da una sana e giusta predisposizione, provocano sensazioni determinate dall’armonia, ma il mio era un viaggio alla ricerca di quel suono che potesse penetrare nell’individuo, il suono per eccellenza, e l’ho trovato nel gong. Un suono prolungato in grado di fermare la mente che penetra davvero in noi con la sua tonalità lunga”.
Alfio Sciacca ha dedicato la sua vita allo studio del significato profondo della vita, dei suoni e degli effetti benefici delle vibrazioni (e di questo argomento abbiamo parlato anche in questo articolo con Mirko Sollima). Durante i suoi approfondimenti, ha tradotto in italiano e persino in siciliano il Libro tibetano dei morti sul quale ha imperniato uno spettacolo in cui il gong era lo strumento principale con l’accompagnamento dell’ensemble del teatro Massimo Bellini e la voce narrante dell’attore Alessandro Preziosi. “Il suono dei gong – sottolinea – ha lo stesso effetto dell’Om e provoca benefiche vibrazioni se recitato con le giuste modalità. Ogni gong ha un suo suono, anche lievemente differente. I gong sono tarati per fornire frequenze che si avvicinano a quelle frequenze della Terra. Personalmente ho scelto dei gong che producono sonorità simili alle prime registrazioni dei suoni dei Pianeti realizzate dalla Nasa, un suono che mi piace definire universale. L’utilizzo di più gong provoca una leggerissima dissonanza, un effetto di vortice che è assolutamente nuovo per chi ascolta e lo predispone all’accettazione: il nostro cervello, abituato a catalogare tutto. si trova impreparato a gestire questo suono del tutto nuovo e d è proprio in queste condizioni che si ottiene il miglior risultato”.
“Il suono del gong – precisa il maestro Alfio Sciacca – è molto potente energeticamente, ma è chiaro che deve essere suonato con maestria. Le sue vibrazioni entrano in risonanza con il campo magnetico di ogni nostra singola cellula, riarmonizzandone la frequenza. Il nostro campo magnetico, spesso alterato da tutte quelle frequenze disarmoniche a cui siamo quotidianamente sottoposti, come cellulari o altri strumenti elettronici, ci fa sentire scarichi, privi di energia vitale. Il Bagno di Gong è un’occasione unica per rimetterci in sintonia e far ripartire il nostro naturale processo di autoguarigione”.