Avete mai sentito parlare dei bandha? Questo termine deriva dal sanscrito e può essere tradotto in italiano come “sigillo” o “chiusura”. I bandha non sono altro che contrazioni muscolari che possiamo attivare nel nostro corpo permettendo di acquisire una maggiore padronanza delle pose, ma anche (e soprattutto) di canalizzare e utilizzare nel modo corretto e ottimale il respiro e il prana. Secondo i testi tradizionali, i bandha, un po’ come il pranayama, contribuiscono a purificarci poiché potenziano agni e lo spingono laddove serve di più per bruciare le scorie che bloccano il flusso di energia, come sottolinea Desikachar nel libro “Il cuore dello yoga” (uno tra i 10 libri che vi consigliamo di leggere per approfondire la conoscenza di questa meravigliosa disciplina).
Bandha, dove ricrearli
Esistono tre bandha principali: mula bandha che coincide con la contrazione del pavimento pelvico, vale a dire la zona compresa fra l’ano e i genitali; uddiyana bandha agisce sull’area addominale; jalandhara bandha invece agisce sul collo e sul tratto superiore della colonna vertebrale. La chiusura della gola impedisce al prana di muoversi verso l’alto, spingendolo verso l’area addominale. Lo stesso fa in senso inverso la chiusura della radice. Questo movimento produce energia a livello dell’ombelico che viene aumentato praticando uddiyana bandha.
Cominciamo da Jalandhara Bandha
Jalandhara Bandha è il sigillo della gola che controlla il flusso di energia che proviene dai centri connessi all’intelletto. Come ricreare Jalandhara Bandha? In piedi o seduti, con la colonna vertebrale allungata, posizionate i palmi delle mani sulle ginocchia. Inspirate lentamente attraverso il naso, poi avvicinate il mento al collo mentre tendete la nuca e sollevate lo sterno. Premete con le mani e distendete i gomiti, ritraete ancora di più il mento e trattenete la posizione. In genere questo bandha è associato a tecniche di pranayama ed è uno strumento potentissimo per equilibrare il sistema circolatorio e la respirazione e per favorire il rilassamento mentale e il controllo della rabbia.
Uddiyana Bandha, il sigillo del diaframma
In sanscrito uddiyana significa risollevarsi e, difatti, Uddiyana Bandha ha a che fare con il sollevamento dell’addome e del diaframma. Per eseguirlo bisogna posizionarsi in piedi con i piedi distanti circa un metro, poggiare le mani sulle ginocchia e arcuare la schiena mentre si inspira, in modo tale da risucchiare l’addome verso la colonna vertebrale: quando è eseguito alla perfezione tutto l’addome è incavato. Uddiyana Bandha è una chiusura molto forte che sposta prepotentemente l’energia verso l’alto creando un massaggio per i muscoli profondi della colonna vertebrale a livello lombare. Questo bandha permette di stimolare i succhi gastrici con un effetto benefico sulla digestione, incrementando il metabolismo e alleviando lo stress.
Mula Bandha e la radice
Mula Bandha è quello più semplice da individuare ma forse il più difficile da eseguire. In sanscrito Mula significa radice e Mula Bandha è la chiusura della radice: per attivarlo bisogna contrarre l’area compresa tra l’ano e i genitali, il pavimento pelvico insomma. Mula Bandha andrebbe mantenuto per tutta la durata della pratica perché permette all’energia di scorrere verso l’alto e non disperdersi, donando leggerezza agli arti e liberandoci dalla fatica. Questa chiusura stimola i nervi pelvici, l’apparato genitale ed endocrino aiutando a combattere stitichezza e depressione.