I Mudra – dal sanscrito “sigillo” – sono gesti che si compiono con le mani e con le dita con un alto valore simbolico che fa sì che vengano equiparate a una forma di comunicazione non verbale. Chi pratica yoga conosce alcune delle posizioni che si eseguono con le mani e che, al pari delle posizioni assunte dal corpo, permettono di indirizzare la loro energia verso la cura del corpo. Ma alcuni gesti sono noti anche ai meno esperti come quando si congiunge il polpastrello del pollice con la punta dell’indice nel Jnana mudra che simboleggia universalmente l’atto di meditare.
Mudra per guarire anima e corpo
Esistono diversi tipi di mudra e ognuno di essi ha uno specifico significato (compassione, coraggio, saggezza) e un potere di guarigione ricollegabile ai flussi di energia che vengono azionati proprio attraverso il movimento delle mani.
Secondo una scienza millenaria come l’ayurveda il nostro corpo è composto da cinque elementi: il fuoco (agni), l’aria (vayu), l’etere (akash), la terra (prithvi) e l’acqua (jal). Tutti i disturbi sono dovuti a uno squilibrio causato dalla mancanza o dall’eccesso di uno di questi elementi che possono essere riequilibrati tramite i mudra. Ogni dito incarna infatti un elemento: il pollice rappresenta il fuoco, l’indice l’aria (vayu), il medio l’etere (akash), l’anulare la terra (prithvi) e il mignolo l’acqua (jal). Le dita possono essere equiparate a dei circuiti elettrici in grado di reindirizzare, attraverso i mudra, il libero flusso dell’energia (prana).
Il potere delle mani attivato dai mudra
Il concetto non è affatto strampalato come potrebbe sembrare ma fondato su una verità confermata dalla più moderna comunità scientifica: su ogni dito esiste infatti una concentrazione di elettroni liberi e quando si attivano le dita e parte delle mani l’energia si dirama per il corpo lungo specifici canali nervosi (nadi) e si irradia dai centri di energia (chakra) per rifluire nel cervello.
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