Se qualche volta hai partecipato a una lezione di yoga avrai certamente sentito pronunciare al termine della sessione il saluto Namasté che poi è il saluto tradizionale in India.
Ma che significa esattamente Namasté?
Il termine è composto da tre parti: nama– che significa inchino, –as– significa io e –te, quindi: io mi inchino a te. Mentre lo si pronuncia, per lo più al termine della lezione, ma potrebbe essere anche all’inizio, si tengono le mani giunte come nell’atto della preghiera (anjali mudra): le mani possono restare ferme all’altezza del cuore (anahata chakra) o muoversi dal terzo occhio verso il cuore mentre il busto si piega in avanti.
Namasté: il divino in me onora il divino in te
Il gesto ha un alto valore simbolico e manifesta la convinzione che c’è una scintilla divina dentro ciascuno di noi, localizzata nel chakra del cuore. Rappresenta il riconoscimento dell’anima di una persona da parte di un’altra anima. È un rituale abitualmente praticato durante le lezioni di yoga Al termine di una lezione l’insegnante fa il gesto di Namastè in segno di gratitudine nei confronti dei suoi allievi che ricambiano: perché la verità è che quando agiamo al livello del cuore siamo tutti parte di un’unica realtà.
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