Il tappetino yoga è un accessorio must have per ogni yogi che si rispetti. Sebbene molti studi yoga li mettano a disposizione per i propri allievi, man mano che ci si addentra nella pratica sarebbe opportuno che yogi e yogini si dotino di un proprio materassino per questioni di igiene ma anche e soprattutto per portare la pratica fuori dallo studio ed inserirla nella propria routine quotidiana.
Ma come scegliere il tappetino yoga giusto per voi?
Solo un decennio fa esisteva un solo tipo di tappetino yoga: al massimo la scelta poteva spaziare tra due diversi colori e il materiale era sempre il pvc. Ormai ne esistono di tutti i gusti: di materiale ecologico, colorati, extralarge, più o meno spessi e, naturalmente, più o meno costosi. Il tappetino yoga ha un’importanza fondamentale per la vostra pratica: deve mantenervi stabili nelle posizioni e darvi una sensazione di comfort. E poi dev’essere facilmente trasportabile e anche comodo.
Ecco 5 parametri da valutare prima di acquistare il tappetino yoga.
1. Lo spessore. Lo spessore del tappetino yoga è molto importante: non è piacevole infatti sentire con le ginocchia il pavimento mentre si eseguono le asana. Ma è altrettanto vero che un tappetino yoga troppo spesso può pregiudicare la stabilità durante le pose di equilibrio come per esempio la posizione dell’albero. In genere lo spessore varia da 3 a 6 mm: ne esistono anche di meno spessi, venduti come tappetini da viaggio. Tenete conto quindi delle vostre esigenze di trasporto e valutate se preferite maggiore stabilità o più comfort per i punti del corpo a contatto col pavimento.
2. La texture. È una caratteristica che incide sul grado di scivolosità del tappetino yoga di cui parleremo pure al punto successivo, importante soprattutto quando si tengono posizione come Adho mukha svanasana (il cane a faccia in giù) o Virabhadrasana (il guerriero). La texture deve risultare gradevole al tatto: vi potrebbe dare fastidio, per esempio, avvertire delle gibbosità sul mat durante Savasana. Scegliete quindi quella più adatta a voi.
3. Aderenza. Come il punto precedente determina il grado di confortevolezza quando si eseguono le posizioni Se non vi piace l’idea di una texture rialzata, il pvc è il materiale che garantisce una maggiore aderenza. Bisogna solo ricordarsi di lavare il tappetino yoga in pvc prima del primo utilizzo e ogni volta che senti scivolare le mani nel cane a faccia in giù.
4. Il materiale. La maggior parte dei tappetini yoga è realizzata ancora oggi in Pvc, più di recente si stanno facendo largo materiali eco-friendly come la gomma naturale, la iuta, il cotone biologico. I più resistenti all’uso sono quelli realizzati in Pvc, ricordate inoltre di evitare la gomma naturale se siete allergici al lattice. La “spugnosità”, vale a dire la capacità di cedere alla pressione, è maggiore nei tappetini in pvc mentre è minima in quelli di iuta e cotone.
5. Il prezzo. Si va dai tappetini yoga semplici, meno spessi, senza disegni particolari e realizzata in Pvc e si sale di prezzo man mano che lo spessore aumenta, il design si fa più ricercato e il materiale diventa più sofisticato, con trattamenti anti microbi. A ognuno il suo.