Se si dovesse spiegare qual è lo scopo ultimo dello yoga, si dovrebbero citare dharana, dhyana e samadhi: si tratta degli ultimi tre gradini della “scala” tracciata da Patanjali nei suoi Yoga Sutra, gli stadi finali della meditazione a cui chi si avvicina allo yoga inspira la propria pratica. Gli altri gradini (yama, nyama, asana, pranayama, pratyahara) rappresentano tutti una preparazione agli stadi finali che sono promessa di benessere e unità spirituale, chiamati anche antaratma sadhana perché spalancano le porte a una più intima ricerca interiore.
Dharana, la contemplazione
Dharana letteralmente significa concentrazione, contemplazione, e occupa il sesto gradino della scala. Consiste nel circoscrivere la mente su un singolo punto, che diventa l’oggetto della concentrazione. Anche quando plachiamo il corpo, ci accorgiamo che la nostra mente è sempre in movimento: passa da un pensiero all’altro e difficilmente riusciamo a controllare. Rappresenta invece “il movimento controllato della mente, focalizzato in un punto, in modo che le immagini mentali diventino più acute e il potere di attenzione aumenti.”. Quando si è focalizzati la tempesta interna si quieta, non esistono più conflitti, la mente si concentra.
Dhyana, la meditazione
Dhyana significa meditazione e contraddistingue il momento in cui la mente è totalmente concentrata su un oggetto. È un’abilità successiva al dharana, qui cui la distrazione è praticamente annullata e la mente costantemente focalizzata e senza interruzioni su di un unico punto, per un certo periodo di tempo.
Samadhi, l’illuminazione
Il passo successivo è il samadhi, l’illuminazione. Presuppone la presenza in uno dato momento, la contemplazione senza che ci sia uno specifico oggetto da contemplare e senza la coscienza di sé. Si tratta di una presenza a livello cellulare, di unione simbiotica con la realtà fuori dalle credenze, dagli schemi e dalle sovrastrutture. Pensate che questo stadio sia molto lontano dal vostro stile di vita? E invece non lo è: è la base su cui poggiare tutte le nostre relazioni ed è già dentro ciascuno di noi, in ogni momento. Basta saperlo riconoscere e rievocare.
Su questo argomento potete seguire la lezione di Mat You Can Dharana, Dhyana e Samadhi.