I più conosciuti sono probabilmente quelli di soia, ma in realtà i germogli si possono ricavare da una molteplicità di semi e contengono in sé una vastità di proprietà benefiche per la nostra salute. Perché si potrebbe dire che i germogli preservano tutta la forza della infinite potenzialità che sono custodite nel seme, quel magnifico corredo di vitamine, carboidrati e sali minerali che si disperdono poi nel processo di crescita, reso più facilmente assimilabile dal corpo umano.
Dai germogli un concentrato di nutrienti
Il seme è infatti un organismo completo che, messo nelle giuste condizioni, germoglia e dà vita a radici e foglioline. E’ in questo momento di intenso sviluppo e creazione che il seme esprime le sue massime potenzialità che, come dicevamo, si perdono man mano che ci si avvia verso la pianta adulta.
Quattro motivi per mangiare germogli?
- I germogli contengono una grande quantità di carboidrati sotto forma di zuccheri semplici
- Rappresentano una scorta di proteine vegetali scisse in aminoacidi e quindi rapidamente assimilabili.
- Sono poveri di grassi e ricchi invece di enzimi e sali minerali: anche questi sono più facilmente assimilabili dal corpo umano in quanto vengono chelati (combinati) con gli amminoacidi.
- La quantità di vitamine contenuta nei germogli è doppia rispetto a quella presente nel seme e quasi tripla rispetto alla pianta adulta.
E se per fare un tavolo ci vuole un fiore, per arricchire la propria alimentazione di una varietà di “mattoncini” ad alto valore nutrizionale ci vuole un seme.
Come ottenere i germogli?
Magari sarà capitato anche a voi di lasciare in ammollo i legumi un po’ più a lungo e di trovarli improvvisamente sbocciati. Ecco, esattamente questo è il modo per dare avvio al processo di germinazione. Dopo aver lasciato in ammollo i semi per una durata compresa tra 6 e 12 ore a seconda delle loro dimensioni, occorre scolarli per bene con l’aiuto di uno scolapasta e posizionarli in un germogliatore: ne esistono appositi in commercio ma è possibile anche servirsi di un recipiente “casalingo”, un piatto o un vassoio si prestano benissimo allo scopo. L’importante è non lasciare ristagni d’acqua, per evitare la formazione di muffe, e tenere il contenitore al buio, chiuso con un panno o un coperchio. Una volta pronti i germogli si possono conservare in frigo per una settimana e, prima di consumarli, è opportuno esporli alla luce del sole per incrementarne le sostanze nutritive.
Germogli, quali semi scegliere?
Potete sbizzarrirvi nella scelta emettere alla prova il vostra palato: dai legumi al grano saraceno, alla bietola e ai ravanelli , ognuno ha il suo gusto e le sue indicazioni. Si raccomanda di utilizzare semi bio, anche perché con quelli Ogm spesso e volentieri il processo di germinazione non si avvia.