In sanscrito Mula significa radice e Adhara sta per base o supporto. Non a caso, il primo chakra – Muladhara chakra, sostegno della radice – localizzato alla base della colonna vertebrale, all’altezza del pavimento pelvico, è collegato alla nostra sopravvivenza e al nostro rapporto con la terra.
Muladhara è l’origine di tutto
Letteralmente, perché, per la sua vicinanza anatomica agli organi genitali, la sua forza creatrice si manifesta con la sessualità e la capacità riproduttiva e si esprime attraverso l’istinto di sopravvivenza. Ma anche metaforicamente. Il chakra della radice ci fornisce le fondamenta su cui costruire la nostra vita. Simboleggia i pilastri della nostra casa, che devono essere solidi e affidabili per reggere nel tempo l’intera costruzione. Rappresenta il modo in cui ci ancoriamo al mondo, la nostra fiducia e il nostro senso di sicurezza, anche economica e finanziaria.
L’area del bacino che accoglie il primo chakra è storicamente portatrice di energie ancestrali, spesso soffocate da tabù culturali e religiosi. Questa è anche l’area della Kundalini e da qui dipartono tre delle principali Nadi, i canali energetici che, secondo le filosofie orientali, attraversano tutto il corpo: Susumna, Ida e Pingala, assimilabili rispettivamente al sistema nervoso volontario, al sistema nervoso simpatico e a quello parasimpatico. Susumna si dirama verso l’alto fino a raggiungere Sahasrara (il settimo chakra) mentre Ida e Pingala dopo essere si incrociati nei chakra si riconnettono con le nostre narici, rispettivamente sinistra e destra.
Muladhara Chakra in cerca di equilibrio
Per un benessere complessivo dell’individuo tutti i chakra devono trovarsi in un condizione di equilibrio, né troppo deboli, né troppi forti. Lo stato di salute di Muladhara chakra ha una valenza in più perché dal suo equilibrio dipende quello di tutti e gli altri chakra.
Quando il chakra della radice è debole si sviluppa un senso di insicurezza e di paura che influisce sui nostri comportamenti. Finiamo per essere assillati dalle preoccupazioni che possono riguardare il lavoro, la salute, la sicurezza personale.
Quando il chakra della radice è molto forte, viceversa,la paura si può trasformare in avidità e protervia. Un primo chakra aperto in maniera equilibrata ci dona invece un senso di protezione e sicurezza: viviamo pienamente il momento presente e progettiamo il nostro futuro con tenacia e chiarezza mentale, invece di limitarci a reagire impulsivamente alle circostanze.
Muladhara chakra, quali asana?
Le asana indicate per il chakra della radice sono tutte quelle che privilegiano un rapporto stretto e stabile con la terra. Tra le posizioni da includere nella nostra pratica vi sono quindi Tadasana, la posizione della montagna con i piedi ben radicati al suolo per sentirci centrati e focalizzati sul momento presente, Vrksasana la posa dell’albero, ma anche Uttanasana, Malasana e Balasana.
In Sukhasana Muladhara chakra si connette con il suo elemento naturale, resta fermo, stabile, come una radice che affonda nella madre Terra. C’è chi dice che è l’unico chakra che potremmo definire tipicamente umano perché solo gli uomini riescono a stare in posizione seduta.
Muladhara Chakra, prendiamocene cura oltre lo yoga
Non solo asana. Ci sono comportamenti facile da seguire che ci permettono di sbloccare Muladhara Chakra quando serve. Per prima cosa dobbiamo riscoprire il rapporto con il suo elemento, la Terra: cerchiamo di concederci una passeggiata, programmare attività che ci portino fuori dalle mura domestiche, fare giardinaggio, correre, praticare yoga su un prato. La cura di Muladhara si sposta anche a tavola dove una buona idea è quella di mangiare cibi di colore rosso (il colore del primo chakra): barbabietole, le patate dolci e altri ortaggi a radice. Infine privilegiate il rosso anche nell’abbigliamento per dimostrare il coraggio e superare l’impasse e – perché no? – osate pure nell’arredamento.
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