Il Pilates per sportivi e atleti è una disciplina irrinunciabile. Ormai è un assunto scientificamente provato. Eppure sono ancora tanti gli sportivi che si accostano a questa disciplina come un ripiego, anche solo temporaneo, quando insorgono dolori o patologie. Tanto che una volta passata l’emergenza, tornano come se nulla fosse alle vecchie abitudini, non sempre del tutto salutari.
Pilates per sportivi e atleti, un binomio perfetto
Capita spesso infatti che dopo aver lavorato sulla mobilità, sulla postura e sul rinforzo muscolare ed aver così alleviato dolori e fastidi vari, gli allievi decidano di interrompere la pratica del Pilates. Molti affermano orgogliosi di essere tornati a correre – o a giocare a tennis, o andare in bicicletta – una conquista che ripaga di tutti gli sforzi infusi nel Pilates. Dopo aver raggiunto il loro obiettivo, però, finiscono per trascurare una preparazione muscolare profonda, quella che il Pilates (e non la corsa di per sé o qualunque altro sport) può fornire. Non è un caso che grandi atleti (compresi molti uomini) – dal giocatore dell’ Nba Lebron James ai tennisti Andy Murray e Maria Sharapova e anche molti calciatori, tra cui un certo Cristiano Ronaldo – abbiano scelto il Pilates come irrinunciabile ausilio alla loro preparazione.
Pilates per sportivi e atleti, le ragioni di una scelta
Il Pilates permette di sviluppare forza muscolare e migliorare flessibilità, equilibrio e postura. L’applicazione dei principi del Pilates consente di attivare la muscolatura profonda, quella che più difficilmente si riesce ad allenare con le altre discipline ma che è fondamentale per portare le prestazioni sportive a un livello più elevato ed evitare infortuni. Impossibile farne a meno.
1. Pilates, ginnastica consapevole
Il Pilates per sportivi e atleti è anche una ginnastica mentale perché presuppone un coinvolgimento mentale. E questo è ciò che lo contraddistingue. Chi pratica Pilates migliora gli schemi di movimento attraverso la presa di coscienza dei propri squilibri e degli errori posturali e delle modalità per correggerli.
2. Tutta una questione di core
A livello più strettamente fisico, il Pilates assegna un ruolo di rilievo alla powerhouse, un concetto che va oltre la semplice, abusata, nozione di addominali, ma arriva a includere anche l’area dei glutei. Per gli atleti questo è importantissimo. Perché una maggiore stabilità nell’area pelvica e nei fianchi, associata a un core più forte, migliorando la flessibilità, permette di trasferire maggiore energia nei movimenti rotazionali, tipici del tennis e del golf, così come a un calcio, a una falcata o a una pedalata.
3. Anche negli sport ci vuole equilibrio
La maggior parte degli sport finisce per potenziare i muscoli già grandi e forti penalizzando quelli più piccoli e deboli che però sono indispensabili per un assetto funzionale dell’intero corpo e per donare stabilità. Ci sono sport come il ciclismo che, pur assicurando benefici dal punto di vista cardiocircolatorio e della forza muscolare, mettono a dura prova la colonna vertebrale, il collo, le spalle e anche braccia e gambe, altre discipline – come il tennis – invece conducono a uno sviluppo asimmetrico della muscolatura. Un corretto approccio al metodo Pilates permette agli atleti di creare integrazione all’interno del corpo, rendendo i movimenti più efficaci e meno dispersivi, bilanciando forza ed elasticità, dando mobilità alla colonna vertebrale e distendendo i muscoli in modo da migliorare la circolazione e lubrificare le articolazioni.
Clelia Coppone
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