Non solo ritenzione idrica: un cattivo funzionamento del sistema circolatorio linfatico può determinare, oltre a fastidiosi gonfiori su mani, piedi e caviglie – che sono il sintomo più evidente anche perché di facile osservazione -, anche mal di gola ricorrenti, linfonodi costantemente ingrossati e un abbassamento generale delle difese immunitarie. Perché, anche se probabilmente poco conosciuto rispetto ad altre funzioni del corpo, il sistema linfatico ha un ruolo fondamentale come “spazzino” del nostro organismo.
Come funziona il sistema linfatico
Immaginate le cellule del nostro corpo come delle abitazioni che depositano all’esterno dei cumuli di rifiuti: se non passasse regolarmente il netturbino a rimuoverli e gettarli in discarica l’intero “mondo” ne risulterebbe ingolfato e questo andrebbe ad incidere su altre attività. Allo stesso modo funziona il sistema linfatico: la linfa è un liquido trasparente che scorre nello spazio tra le cellule del nel nostro corpo, dalla testa ai piedi, e attraverso un complesso sistema di ramificazioni fatto di capillari, vasi e linfonodi, lungo il suo tragitto raccoglie i materiali di scarto e le tossine che inevitabilmente si accumulano e confluisce nei dotti linfatici – il dotto toracico e il dotto linfatico destro – che raggiungono le vene alla base del collo, all’altezza della clavicola, all’interno delle quali riversano la linfa residua. Sul proprio circuito la linfa incontra anche delle stazioni di filtraggio, chiamate linfonodi che altro non sono che un “accumulo” di globuli bianchi che, quando tutto funziona regolarmente, entrano in azione per eliminare virus, batteri e impurità. In queste condizioni è normale e fisiologico che i linfonodi si ingrossino perché è un segnale che il sistema immunitario sta funzionando a dovere. Affinché l’intera macchina funzioni occorre che la linfa scorra fluidamente lungo tutto il corpo e, tornando alla similitudine con la città, non trovi ingorghi o altri contrattempi che possano influire sul suo cammino.
Yoga e Pilates contro la ritenzione idrica
L’attività fisica, con le conseguenti contrazioni dei muscoli e il rilassamento, aiuta a strizzare i tessuti e, di conseguenza, a indirizzare la linfa verso i dotti che si occuperanno di smaltirla . Attività come yoga e Pilates esercitano tutto il corpo, dalla testa alla punta del piede e quindi permettono di depurare ogni cellula del nostro corpo. In più la respirazione profonda che è tipica di queste discipline contribuisce a spingere, come fosse una pompa, la linfa in direzione dei canali presenti nella parte profonda del torace. E infine ci sono dei movimenti tipici dello yoga e del Pilates che favoriscono i risultati desiderati: le inversioni, per esempio, agevolano lo scorrimento della linfa e dei liquidi esausti dalle gambe, le torsioni strizzano il core e favoriscono il flusso dei liquidi verso l’alto e il ricambio al rilascio della posa, le sequenze dinamiche invece funzionano un po’ come l’attività aerobica attivando i grandi muscoli e consentendo alla linfa di incanalarsi nella giusta direzione.
Ritenzione idrica, tre aiuti al sistema linfatico
Una giusta alimentazione prima di tutto, perché come spesso accade tutto comincia dalle buoni abitudini a tavola. E anche fuori dalla tavola visto che la regola numero 1 è bere tanta acqua: in caso di disidratazione infatti la linfa diventa più viscosa e ha difficoltà a fluire. È importante prestare attenzione alla regolarità intestinale perché anche questa ha il suo pesso in ritenzione idrica & co introducendo nel proprio regime alimentare più fibre ed evitare cibi infiammatori come carne, te e caffè, uova, zuccheri, formaggi, farine raffinate, prediligendo invece limone, verdure, avocando, germogli e cereali integrali. E poi che dire di un bello scrub? Fatelo la mattina, appena svegli, utilizzando una spugna naturale quando la pelle è ancora asciutta, prima della doccia, dai piedi e dalle mani verso le clavicole. Per completare la routine non c’è niente di meglio di un bel massaggio: potete regalarvelo voi stessi premendo dolcemente le mani su gambe e braccia e cercando di convogliare i liquidi verso il torace.