Su Urdhva Mukha Svanasana troverete decine e decine di articoli che vi suggeriscono come eseguire quest’asana, pochi però si soffermano sul mito che sta dietro la posa. Crediamo però che sia importante conoscerlo e comprenderlo a fondo per portare un nuovo senso alla pratica sul tappetino. Letteralmente Urdhva Mukha Svanasana si traduce cane a faccia in su, dove Urdhva signidfica in sù, Mukha sta per bocca o faccia e Svanasana per cane. Questa posa (così come quella Adho Mukha Svanasana, il cane a faccia in giù) quindi richiama la figura del cane con le sue caratteristiche di lealtà e amore da cui trarre ispirazione sul tappetino e nella vita di ogni giorno.
Il cane e il mito dietro Urdhva Mukha Svanasana
E proprio il cane è tra i protagonisti di questa bella storia contenuta nel Mahabharata, il poema epico che include anche la Bhagavad Gita. Qui si legge di Yudishthira e dei suoi quattro fratelli minori (i Pandava, figli di Dharma) che, dopo aver vissuto una vita di agi e di successi – come quello ottenuto nella grande guerra contro i loro stessi cugini, i Kauravas, in cui si trovarono coinvolti senza desiderarla – decidono di ritirarsi dalla vita terrena, si addentrano nella foresta e si dirigono verso la montagna Kailash, il Paradiso. Lungo il cammino un cane si unisce a loro e si rifiuta di allontanarsi nonostante il percorso sia irto di difficoltà e uno dopo l’altro i quattro fratelli minori muoiano. Solo Yudishthira e il cane arrivano in cima alla montagna, proprio dinanzi alla porta da cui entrano gli eroi, dove vengono accolti da Indra, il signore del Paradiso che lo avverte in maniera categorica: il cane non può entrare. Yudishthira non ci sta: risponde che il cane gli è stato devoto e, nonostante avesse avuto tante opportunità per andare via, lo ha accompagnato lungo tutto il terribile tragitto fin lassù e non lo avrebbe abbandonato. Proprio in quel momento il cane si trasforma in luce e rivela di essere l’incarnazione del padre Dharma: Yudishthira aveva appena superato una prova e compiuto il suo destino di uomo e comandante.
Dal mito al tappetino
Csoì come i cani sono leali e amanti della routine, allo stesso modo chi pratica yoga deve avvicinarsi al tappetino con regolarità e devozione, giorno dopo giorno. Dentro di noi custodiamo un insegnante, un maestro che dovremmo seguire con la stessa fedeltà che aveva legato il bastardino a Yudishthira.
I benefici di Urdhva Mukha Svanasana
La posa del cane a faccia in su aiuta a rinforzare polsi, braccia e schiena, mentre permette di distendere il torace, dando respiro a cuore e polmoni. La vita sedentaria ci porta a chiudere del spalle e a chiuderci simbolicamente in noi stessi: Urdhva Mukha Svanasana serve a controbilanciare questa tendenza e ha un effetto “terapeutico” anche a livello emozionale e psicologico, risollevandoci quando ci sentiamo depressi e sopraffatti dagli impegni.